Da qualche tempo le nutrie si aggirano anche nell’alveo del torrente Strona a Cossato, nella zona del ponte, in centro città. La presenza non di rado desta la curiosità dei passanti che si fermano ad osservarle.
Il naturalista biellese Tiziano Pascutto spiega: “In effetti la diffusione della nutria sul territorio biellese non è una novità. Già da anni viene avvistata anche a Tollegno e a Mongrando, sulle colline, ma sempre nelle vicinanze di laghetti e rogge. Inizialmente la si vedeva solo in pianura, nelle risaie”.
La nutria è un roditore che può pesare fino a dieci chilogrammi.
“È un animale alloctono, detto anche ‘esotico’, che non appartiene al nostro ambiente, ed è in genere poco gradito perché può fare danni, scava parecchie gallerie. Per questo motivo si cerca di contenerne la proliferazione”.
La nutria è originaria del Sud America ed è stata importata in Italia a partire dagli anni Venti.
“Alcuni esemplari sono sfuggiti al controllo con le alluvioni – prosegue -. In passato infatti veniva allevata per la sua pelliccia, in quanto è anche chiamata ‘castorino’, il cosiddetto castoro dei poveri. La nutria in natura si protegge rimanendo a lungo nell’acqua, tant’è che ne sono state viste anche a Viverone. Il suo principale rivale terrestre può essere la volpe, che però non è certo in grado di limitarne la diffusione. Altri importanti antagonisti non ne ha. Di fatto il suo più grande predatore è l’uomo, che però in genere la accetta. Le altre specie alloctone, oltre alle nutrie, sono le zanzare tigre, il gambero rosso o lo scoiattolo grigio che va in competizione con quello rosso. Ogni animale ha però una sua storia”.
testo e fotografia di Anna Arietti